PIENA DI GRAZIA...


“Piena di grazia”

Un calice di cristallo, vuoto e/o pieno

Vuoto/pieno: vuoto per essere riempito, pieno per essere
svuotato.
Vuoto/pieno: vuoto di sé, pieno di altro.


(M.) Non mi è mancato nulla.

Anzi, ho sempre avuto in sovrabbondanza, a tal punto
che anche oggi effondo da me il contenuto di un vino,
impossibile a contenersi. Anche oggi mi rendo disponibile
a ricevere, per esse re sempre più disponibile a dare. È
versato in me e da me questo vino. È il vino della dolce
ebbrezza, quello che mi permette di donare, di saltellare e
di magnificare ciò che avviene dentro e attorno a me. È il
vino della umanità che magnifica, e che rende magnifica
l’umanità.
Non mi è mai mancato nulla, e proprio quando tutto è
crollato. Proprio allora sono stata sostenuta da quel vino
reso sangue, e proprio questo è il sostegno che effondo ora
da me.
Proprio quel vino reso sangue che scorreva a fiotti dentro
e attorno a me mi ha fatto toccare con mano la vena
della gioia, e mi ha permesso di risa lire al cuore pieno e
inesauribile della grazia. Già, proprio l’esperienza del
vuoto, mi ha dato il senso della pienezza.
Perché in quel momento ho constatato che, pieno o
vuoto, è tutto grazia.
Quanto più vedevo questa grazia non dipendere da me,
tanto più la vedevo in azione.

È questo il vino della grazia che l’umanità ancora stenta
a chiedere attraverso di me.


(L.) Oggi l’umanità è vuota di senso.
Io glielo posso dare, questo senso di tutto.
Io posso riempire, non lasciar vuoto il tuo bicchiere
della vita. Non rimanere a bocca asciutta, avvicinati.
Tutto è gratis! Si brinda! Si beve del buon vino, da me!
Pienezza. Il gusto pieno, il piacere appagante.
Questo ti è offerto, è gratis; e il più che puoi contenerne.
Io sono il senso di tutto.
L’umanità è triste, e io do la gioia. L’umanità è sofferente, io do il piacere. L’umanità è accasciata, e io la faccio
ballare.
Non lasciarti mai prendere dal vuoto! Sii sempre pieno,
nella pienezza! Attingi alle fontane che ti ristorano. Ne ho
cosparso il mondo.
Non ti mancano. Se ti senti svuotare, riempiti di vino.
Del mio vino.
Sarai subito in pienezza. Un vino effervescente, frizzante,
il mio. Come lo distingui?
Assaporalo, come si fa col buon vino: con i sensi. Lo
annusi, lo assapori sulle papille della lingua, e se è buono
lo bevi. Altrimenti, se non va ai tuoi sensi, gettalo! È un
vino falso e adulterato, che ti fa solo male.
Il mio vino non fa male, fa sempre bene!
Bevi, bevi, bevi, per dimenticare! Già: il mio vino ti fa
dimenticare tutto ciò che non va, che ti è malanno, e ti fa
immergere in una piacevole gioia.
Non lasciartelo mai mancare, questo vino.

Te l’ho messo alla portata, l’ho portato nella tua cantina, nel luogo più recondito di te: nel tuo cuore.
Basta aprire il rubinetto: scenderà in abbondanza. Fai
festa: la vita è una sola, non sprecarla!
Cogli l'occasione!

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